Le Sale

+39 0461 923330 info@museorame.it

Menu

Sala del Cantiniere

La “sala del cantiniere” è la più suggestiva.
sala_cantiniereAll’ombra di questa figura (antica insegna) dal busto goffo e dal volto sornione, gli arti inferiori in corno, con lanterna e chiavi in mano, si dipanano scorci singolari, diversi, ma intimamente legati dalla magia della storia.
Da una vecchia “madia” in legno si affaccia una raccolta singolare di peltri, mentre su una antica “cassa fassana” si rincorre una collezione elegantissima di bronzi. Un torchio del settecento, “vestito” di mestolame e altri rami curiosi catalizza l’attenzione per imponenza e curiosità.
Ancora lavabi, secchi, grandi rostiere e pesciere, borracce mestoli, Imbuti e straordinarie forme da budino ornano le pareti, mentre imponenti portacqua, bigonce, contenitori in rame sbalzati e cesellati poggiano sul pavimento.
Eccezionali per fascino e lavorazione il portacqua cinquecentesco per la macerazione delle erbe medicinali, proveniente da un convento della Toscana e un lavabo dello stesso secolo sbalzato a forma di delfino.Curiosi i ferri dove venivano preparate ostie decorate per le celebrazioni eucaristiche.
L’ingegno e la fantasia dei ramai perde i propri orizzonti e i propri confini.

 

Sala degli orologi

sala_orologiLa “sala degli orologi” è sicuramente la più emblematica e curiosa.
Sul tavolo centrale una pepita di rame natio apre un percorso didattico sulle fasi di lavorazione del rame, dall’estrazione alla laminatura.
Martelli, incudini, tenaglie e ceselli completano la percezione di come il rame viene gradualmente e pazientemente lavorato.
Alle pareti una straordinaria raccolta di orologi a pendolo dal settecento al novecento, una curata selezione di antiche e maestose serrature gotiche e barocche.
Le forme da budino si rincorrono giocando strane simmetrie con gli avvolti. Sul mobilio, antichi secchi lavorati, brocche , anfore e portaacqua.

 

Salone del Santo Spirito

sala_santo_spiritoIl cuore della Collezione è il “salone dello Spirito Santo”, chiamato così per la scultura lignea dorata che domina gli avvolti.
Sulle pareti innumerevoli forme di scaldaletti, stampi da budino, secchi, portacote , piatti sbalzati e cesellati.
Sugli antichi cassoni in legno lavabi del Cinquecento, bigonce per il vino lavorate a sbalzo (tra cui una datata 1542), una códega (lanterna)veneziana cesellata e la lanterna da carrozza del Conte Sizzo di Ravina.
Curiose la selezione di scaldamani e di secchi da pozzo.
Ancora, alambicchi per distillare la grappa, secchi, mestoli, bacili per l’acqua, coppe, portacote.

 

Sala del Caminetto

sala_caminettoA ritroso, nella "sala del caminetto” dominano le forme più fantasiose per dolci e budini (una riporta addirittura il ritratto di Papa Pio IX),lanterne, cuccume e pentolame.
Il camino in pietra domina Straordinaria ed unica per dimensioni e lavorazione la caffettiera di Casa Savoia, così come una fasolàra (pentola in cui si cuocevano i fagioli) con lo stemma nobiliare dei Medici.
Attorno al grande tavolo, portapane e contenitori per il latte.
Una piccola porta conduce alla “cucina”, fedele ai grandi ambienti delle antiche casate nobiliari. Le cuccume si susseguono sui piani di lavoro, pentole e forme da dolci dominano le pareti, i secchi penzolano dalla cappa insieme ai colatoi.
Antichi ferri, mobilio d’antiquariato lineare e lavorato, la pietra e le maioliche, sono sintonia e sinergia intima con questo mondo fatato che è scrigno, di storie e di memoria.